Stavo venendo da te.Tenevo i pugni stretti in tasca e il cuore m'impazziva di luce.Un fiume in piena il mio sguardo.Solo pensare il tuo nome mi scaldava il sangue.Eri il mio laccio emostatico.Ti stringevo forte e tu mi mostravi la vena.Tenera e pulsante,come una piccola madre che accarezza la testa al figlio appena nato.Anche in mezzo alla gente avevamo un nostro cerchio magico dove stare da soli.L'iniziazione degli occhi.La tenerezza delle mani. Missis Strangelove aveva bevuto troppo.Come fanno le ragazzine al primo appuntamento.Ma ora era una donna .Il ragazzo greco ebbe mille premure e la portò nelle fessure della notte.La fece sentire a casa.Nell'immensa casa del suo cuore di mercurio.E lei vide i suoi giardini segreti,i suoi melograni e le rose e la sabbia di Pafos sulla punta delle sue dita. Era una nuova alba,era una perla che luccicava al sole.era l'odore della terra dopo un temporale. Ora c'è un Tempo nuovo ,un riverbero di tristezza e un vorticoso desiderio di gioia. Missis Strangelove sente che tutto questo è meraviglioso.E' oltre l'Amore.Non esistono parole per dirlo . *c'era come un piccolo tormento sottile dentro i miei occhi notturni...correvo a perdifiato e poi cadevo .e mi sanguinavano le ginocchia. mia nonna mi portava al cimitero e cambiavamo l'acqua ai fiori dei morti-stavamo sedute sulla tomba di famiglia -io col mio fermaglio a forma di stella e lei coi capelli legati in una lunga treccia -come un groviglio di serpenti smeraldini affamati di sole- tutte le cose che voglio dirti galleggiano come meduse nel mio sangue- ho una nostalgia immensa di te* vedi la pioggia...? mia nonna mi diceva sempre che la pioggia era gesù che piangeva. tu capisci..Lefty..che con queste cose che mi dicevano io non potevo non essere triste. scavavo piccoli buchi nella terra per nasconderci dentro petali di fiori.

Lettori fissi

martedì 12 ottobre 2010

Eccolo com'è quest'Uomo
-capace di stare ore giù nelle farmville -nelle bidonville -
in quel cielo virtuale sporco grigio piccione e poi riemergere
come un albatros, una gazza ladra di sogni e chimere
-affilato come una lama nella notte
liquido lucente come stille di sudore
tra i seni di una ballerina di tango
-profuma di tabacco e Venere quest'Uomo splendido -
incoerente -allergico all'amore -
che mi fa stare nel sottoscala
-nel sottosuolo -
come una minatrice -
attrice muta persa nel mio bianco e nero
d'assenza e d'assenzio-
mi costringe virtuale mi fa male
mi sorprende di lune ruvide e onde mosse e
muove sfere e converge passi e
districa i nodi dei miei capelli capricci
-spiega le vele al vento e
vela Frida di bianco zucchero cubano
 -sfida tempeste -si rannicchia pauroso
in un guscio di noce-senza voce -la croce...
mi fa bruciare e brillare gli occhi-
mi fa ancora Aspettare domani..
come sushi è crudo e profuma di spezie
gioca a spezzare rami e seziona cadaveri
-è maestro di colori e d'essenze -sciamano di musiche greche -dardo scoccato da Cupido colpisce il ventre d'Afrodite e
come falco notturno plana
-tenero e furioso tra il candore dei gigli-
-perso come un cucciolo bastardo di cane -
immenso come l'Oceano.
come un'isola -solo.
Mio Sole.
Mia Speranza.
Mia Vita.

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